venerdì 27 novembre 2009

......il nostro impegno?
DARE VOCE A CHI NON NE HA:
alle donne straniere che sono costrette a prostituirsi sulle strade della nostra città.
Ci avete mai fatto caso? sono così
INVISIBILI
Invisibili perché nonostante la loro estrema ed eccessiva visibilità non vengono mai considerate donne, ragazze, “bambine” ma solo corpi in vendita.
Chi le guarda vede in loro solo la prostituta, la sua esibizione, il mercato dell'intimità, la morbosità e la licenziosità.
Eppure questi “corpi” vivono forme di VIOLENZA

che sono INVISIBILI ma allo stesso tempo gravissime.
NON È forse VIOLENZA vendere il proprio corpo per poche banconote?
Essere toccate da uomini sporchi e ripugnanti?
Essere costrette o dover "scegliere" di rischiare la vita ogni notte?
Rischiare di essere picchiate, minacciate con pistole e coltelli, essere rapite, segregate o finanche uccise da maniaci o da semplici uomini assetati di trasgressione?
Non sono violenza le pietre lanciate dai ragazzini in cerca di divertimento o quelle parole dette per offendere, per schernire, per deridere?
NON È forse VIOLENZA essere ricattate con la minaccia che se non venderanno il proprio corpo per pochi soldi la famiglia nel paese d'origine verrà uccisa?
Non è violenza attraversare il Sahara a piedi o in un camion come bestie con altri uomini, donne e bambini, ed essere sottoposte a privazioni e ad ogni genere di violenza

anche sessuale?
NON È VIOLENZA essere COSTRETTE A SUBIRE UN ABORTO per non partorire IL FIGLIO DI UN CLIENTE, DI UNA VIOLENZA, DI UNO SCONOSCIUTO?
Il nostro impegno è rivolto a quelle donne là fuori che non hanno voce perché
nessuno le ascolta.
DONNE SENZA DOCUMENTI, SENZA NOME, SENZA DIRITTI
Senza diritti perché la percentuale di quelle che denunciano i loro aggressori e stupratori è minima perché se lo facessero incontrerebbero SOLO pregiudizio e derisione;
la violenza peggiore, infatti, E’ L’INDIFFERENZA SE NON IL DISPREZZO che subirebbero
e subiscono anche dalle altre donne.
Ciò che ci sentiamo dire assai spesso dalle persone alle quali parliamo della nostra attività è che: “Lo fanno perché le piace”. Come se fossero nate prostitute,
NON SI NASCE PROSTITUTE
Il desiderio che muove il nostro impegno e che ci spinge ogni settimana a “frequentare” queste donne è bucare quel muro di indifferenza e pregiudizio, affinché un giorno la gente che transita di notte davanti a queste persone cerchi di vedere che dietro la merce in vendita in realtà c’è la donna e non una minigonna, una maglietta scollata e dei tacchi vertiginosi.
Soffermarsi a pensare alle ripetute e continue violenze che subiscono
ogni giorno ed ogni notte.
A PENSARE ALLA DONNA, NON ALLA PROSTITUTA

Nessun commento:

Posta un commento