lunedì 21 giugno 2010



giovedì 6 maggio 2010



TITOLO EVENTO: PRESENTAZIONE DELL’ASSOCIAZIONE di volontariato “ACOS” E DEL PROGETTO “XENIA- Hey girl take care of yourself”

Il giorno venerdì 7 maggio 2010, a partire dalle ore 18.30, si terrà presso la Libreria Odradek a Sassari, in Via Torre Tonda, la presentazione del progetto “XENIA- Hey girl take care of yourself”.
Alla presentazione seguiranno le relazioni di Maria Antonietta Cocco, docente di Sociologia delle Migrazioni dell’Università di Sassari, e di Donatella Moroso, ginecologa presso il consultorio familiare della ASL a Porto Torres.
L’evento si concluderà con un dibattito aperto ai partecipanti.
L'associazione Acos, grazie al finanziamento della Fondazione Banco di Sardegna, ha dato inizio nel 2009 ad un laboratorio di prevenzione realizzato dall'unità di strada e affiancato da attività di orientamento e accompagnamento sanitario presso i servizi del territorio. Il progetto, frutto dell'esperienza maturata dai volontari in cinque anni di attività di contrasto alla prostituzione schiavizzata, intende far sì che queste persone emergano dallo stato di esclusione in cui si trovano e prendano piena coscienza di essere titolari dell'inalienabile diritto alla salute. Gli obiettivi principali sono: la promozione della salute, la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze non pianificate. Si tratta del primo progetto proposto nella città di Sassari per rispondere ai bisogni di tipo sanitario e sociale delle donne, minori e transessuali contattate durante le uscite notturne dell'unità di strada e che spesso si trovano in un forte stato di sottomissione e di schiavitù. La situazione di esclusione sociale e isolamento nel quale vivono, porta queste persone ad affrontare pratiche rischiose per la propria salute, con una ricaduta inevitabile anche sulla comunità locale.
Si ringraziano la Difarma, Federfarma, e il Consultorio AIED per il supporto offerto al progetto.
L’associazione Acos è un’associazione di volontariato iscritta all’albo delle Onlus della Regione Sardegna. Svolge attività finalizzate all’integrazione sociale delle donne immigrate e, in particolare delle donne, transessuali e minori vittime di tratta, che sono costrette a prostituirsi in strada e al chiuso nella città di Sassari. Vengono offerte anche attività di informazione e accompagnamento presso i servizi sociali, orientamento lavorativo e consulenza legale.

Per informazioni:
tel. 329 3852882 – 349 4268888
associazioneacos@tiscali.it
Blog: http://associazioneacos.blogspot.com/

domenica 7 marzo 2010

venerdì 27 novembre 2009

......il nostro impegno?
DARE VOCE A CHI NON NE HA:
alle donne straniere che sono costrette a prostituirsi sulle strade della nostra città.
Ci avete mai fatto caso? sono così
INVISIBILI
Invisibili perché nonostante la loro estrema ed eccessiva visibilità non vengono mai considerate donne, ragazze, “bambine” ma solo corpi in vendita.
Chi le guarda vede in loro solo la prostituta, la sua esibizione, il mercato dell'intimità, la morbosità e la licenziosità.
Eppure questi “corpi” vivono forme di VIOLENZA

che sono INVISIBILI ma allo stesso tempo gravissime.
NON È forse VIOLENZA vendere il proprio corpo per poche banconote?
Essere toccate da uomini sporchi e ripugnanti?
Essere costrette o dover "scegliere" di rischiare la vita ogni notte?
Rischiare di essere picchiate, minacciate con pistole e coltelli, essere rapite, segregate o finanche uccise da maniaci o da semplici uomini assetati di trasgressione?
Non sono violenza le pietre lanciate dai ragazzini in cerca di divertimento o quelle parole dette per offendere, per schernire, per deridere?
NON È forse VIOLENZA essere ricattate con la minaccia che se non venderanno il proprio corpo per pochi soldi la famiglia nel paese d'origine verrà uccisa?
Non è violenza attraversare il Sahara a piedi o in un camion come bestie con altri uomini, donne e bambini, ed essere sottoposte a privazioni e ad ogni genere di violenza

anche sessuale?
NON È VIOLENZA essere COSTRETTE A SUBIRE UN ABORTO per non partorire IL FIGLIO DI UN CLIENTE, DI UNA VIOLENZA, DI UNO SCONOSCIUTO?
Il nostro impegno è rivolto a quelle donne là fuori che non hanno voce perché
nessuno le ascolta.
DONNE SENZA DOCUMENTI, SENZA NOME, SENZA DIRITTI
Senza diritti perché la percentuale di quelle che denunciano i loro aggressori e stupratori è minima perché se lo facessero incontrerebbero SOLO pregiudizio e derisione;
la violenza peggiore, infatti, E’ L’INDIFFERENZA SE NON IL DISPREZZO che subirebbero
e subiscono anche dalle altre donne.
Ciò che ci sentiamo dire assai spesso dalle persone alle quali parliamo della nostra attività è che: “Lo fanno perché le piace”. Come se fossero nate prostitute,
NON SI NASCE PROSTITUTE
Il desiderio che muove il nostro impegno e che ci spinge ogni settimana a “frequentare” queste donne è bucare quel muro di indifferenza e pregiudizio, affinché un giorno la gente che transita di notte davanti a queste persone cerchi di vedere che dietro la merce in vendita in realtà c’è la donna e non una minigonna, una maglietta scollata e dei tacchi vertiginosi.
Soffermarsi a pensare alle ripetute e continue violenze che subiscono
ogni giorno ed ogni notte.
A PENSARE ALLA DONNA, NON ALLA PROSTITUTA

lunedì 23 novembre 2009

Per non dimenticare....

mercoledì 18 novembre 2009